Ricostruzione autologa della memmella dopo mastectomia
Scheda
Anestesia
generale/spinale
Durata
240 – 600 minuti
DEGENZA
3 notti
RITORNO AL SOCIALE
7 giorni
RITORNO AD ATTIVITA’ SPORTIVE
28 giorni
Sono incluse in questo tipo di ricostruzione tutte le tecniche che usano tessuti del paziente per ricostruire volume e rivestimento cutaneo della regione mammaria.
In gergo tecnico l’insieme di tessuti trasferiti viene detto “LEMBO”.
Come vengono “trasferiti” questi tessuti?
Essenziamente esistono due gruppi di interventi: trasferimento di lembi peduncolati e di lembi microchirurgici.
I lembi peduncolati come suggerisce il nome stesso vengono trasferiti mantenendo una connessione vascolare dal sito in cui vengono prelevati.
I lembi microchirurgici al cotrario sono disconnessi totalmente dal sito di prelievo, i vasi che irrorano e quindi mantengono vitali questi tessuti vengono quindi riconnessi ai vasi in regione mammaria utilizzando delle tecniche micro-chirurgiche.
I I lembi peduncolati includono essenzialmente due opzioni:
— Lembo di gran dorsale
— Lembo T.R.A.M ( lembo miocutaneo trasverso dell’addome)
I lembi microchirurgici più usati sono il DIEP e il SIEA.
Il fattore positivo di questo tipo di ricostruzioni è che si evita spesso l’utilizzo di protesi, quindi si evitano i potenziali problemi legati ad esse.
Inoltre essendo tessuti “biologici” hanno un comportamento dinamico più simile a quello della mammella originaria.
Perchè non utilizzarli sempre?
Esistono varie ragioni:
– Tempo operatorio — la durata di questi interventi è maggiore a quello di protesizzazione
– Cicatrici aggiuntive nelle sedi di prelievo
– Facilities e team dedicato – non presenti in tutti gli ospedali
Quando Utilizzarli?
In genere la ricostruzione autologa viene presa in considerazioni in pazienti con pregressa irradiazione alla mammella da ricostruire.
I tessuti irradiati hanno infatti un tasso elevato di complicanze se la ricostruzione viene completamente effettuata con protesi.
I lembi servono a trasferire infatti tessuti non irradiati (addominali o dorsali) permettendo di riportare il rischio di complicanze a livelli accettabili.
LEMBI ADDOMINALI: TRAM e DIEP – cosa li differenzia?
Sono entrambe dei lembi di tessuti addominali. La differenza è legata alla vascolarizzazione su cui si basano.
Il TRAM (transversus rectus abdominis Muscolocutanous ) ha una vascolarizzazione di tipo peduncolato, viene infatti prelevato il muscolo retto dell’addome che contiente al suo interno i vasi necessari per la sopravvivenza del lembo.
Il DIEP (deep inferior epigastric perforator) è invece un lembo irrorato da un singolo vaso che viene interrotto e “riattaccato” a livello mammario utilizzando tecniche di microchirurgia.
Il TRAM ha un rischio maggiore di LAPAROCELE, cioè un ernia post chirurgica perchè prelevando il muscolo viene indebbolita la parete addominale.
Di contro il DIEP ha un maggiore rischio di fallimento, come tutti i lembi microchirurgici infatti abbiamo un rischio legato a un fallimento della riconnessione dei vasi che servono a mantenere in vita il lembo DIEP
LEMBO DORSALE – cicatrice e mobilità del braccio
Il lembo di dorsale è un lembo molto utilizzato perchè ha una bassa incidenza di complicanze.
Non ha il rishio di ernia come nel TRAM e essendo peduncolato non ha un elevato rischio di occlusione vascolare.
A differenza dei lembi addominali però i tessuti trasferiti spesso non sono sufficienti a ricostruire completamente la mammella, quindi abbiamo biogno di integrare una protesi al nostro progetto ricostruttivo.
La mobilità del braccio non è in genere alterata, si perde però forza durante particolari condizioni come l’arrampicamento o l’utilizzo di stampelle.
La cicatrice è in genere nascosta in prossimità del laccio del reggiseno.
Qual’è il lembo migliore?
Non esiste una scelta valida per tutti i pazienti.
Molto dipende dall’anatomia, dal volume della mammella da ricostruire.
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