La regione mammaria è per definizione  il centro della sensualità, della bellezza e della sinuosità delle curve tipiche del corpo femminile.

In alcune pazienti in maniera congenita o acquisita con il passare degli anni, sbalzi di peso, gravidanze ecc.. il seno perde i caratteri ideali di bellezza, alterando il suo volume e la forma.

Gli interventi di chirurgia plastica possono correggere in maniera efficace e duratura queste condizioni, andando a ripristinare il volume (mastoplastica additiva) o a ridurlo (mastoplastica riduttiva).

In alcune pazienti, meno frequentemente, è soltanto la forma ad essere alterata, in questi casi si agirà con interventi di plastica mammaria che vanno a riorganizzare i volumi già presenti per ricreare un cono mammario armonico con il torace della paziente (mastopessi).

SENO:

Scheda

Anestesia

generale/spinale

Durata

120-180 minuti

DEGENZA

Una notte di ricovero

RITORNO AL SOCIALE

5 giorni

RITORNO AD ATTIVITA’ SPORTIVE

28 giorni

   

LA MIA FILOSOFIA NELLA MASTOPLASTICA ADDITIVA

Il mio seno ideale è quello che ha una forma naturale e un comportamento dinamico naturale (cioè si muova come una mammella non protesizzata). Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale scegliere correttamente – VOLUME DELLE PROTESI – TECNICA CHIRURGICA (via d’accesso e localizzazione dell’impianto) Il volume delle protesi viene deciso da me con la paziente durante le visite che precedono l’intervento, in rapporto alle caratteristiche di peso, altezza e diametro del torace. Ogni paziente ha un volume ideale per raggiungere il miglior risultato estetico. Utilizzare delle protesi troppo grandi per la struttura fisica della paziente comporta un risultato estetico mediocre, mammelle con un aspetto poco naturale e che a volte limitano i movimenti e le attività quotidiane. Anche la tecnica chirurgica viene discussa con la paziente, cercando di coniugare l’indicazione “tecnica” ai desideri della paziente.

LA MIA FILOSOFIA NELLA MASTOPLASTICA RIDUTTIVA

L’armonia tra mammella e corpo della paziente è spesso alterata da problemi legati a un eccessivo volume mammario (macromastia — gigantomastia) o un alterata localizzazione del volume mammario. In questi casi vengono eseguiti interventi che vanno a ridurre il volume mammario fino a raggiungere quello che maggiormente si adatta al torace della paziente (mastoplastica riduttiva) o che riescano a riposizionare e rimodellare il cono mammario sul torace della paziente (mastopessi) utilizzando i volumi già presenti Perchè sottoporsi a un intervento di riduzione mammaria? Le pazienti con un seno non proporzionato al torace sono spesso in conflitto con la loro immagine, cercando di nascondere con l’abbigliamento questa condizione ed evitando tutte quelle situazioni sociali in cui l’occultamento non è facile, come ad esempio spiaggia, palestra ecc. Oltre al problema prettamente psicologico molto spesso delle mammelle di grosse dimensioni causano un alterazione posturale che si ripercuote sulla colonna toracica e cervicale, con dolori che possono continuare durante tutto l’arco della giornata. Infezioni micotiche al solco sotto mammario sono frequenti e strettamente correlate alla patologia.

MASTOPESSI

Con il passare degli anni le mammelle di molte pazienti hanno la tendenza a scendere verso il basso in posizione eretta, questa condezione prende il nome di PTOSI mammaria.

Spesso gravidanze e forti dimagrimenti accellerano il processo di ptosi mammaria.

L’intervento di correzione di questa inesorabile discea prende il nome di MASTOPESSI.

Concettualmente è molto simile all’intervendo di lifting del volto, vengono riposizionati infatti nella posizione ideale i volumi mammari.

L’intervento è consigiato  alle pazienti che sono contente delle loro seno da vestite, quando il reggiseno permette di tenere le mammelle in posizione ideale, ma che non si sentono attraenti a torace nudo perchè la mammella ha perso la sua tonicità e a causa di ciò si adagia sulla parete addominale.

In molte pazienti non è necessario l’utilizzo di protesi per trattare il problema, anche se l’intervento di pessi può essere associato a quello di mastoplastica additiva.

MA LE PROTESI VANNO SOSTITUITE OGNI 10 ANNI?

Questa è una delle domande più frequenti che le pazienti si approcciano alla chirurgia mammaria mi fanno durante la visita.

La risposta è no le protesi non hanno una scadenza certa, ma al tempo stesso è giusto chiarire che nessuna protesi è eterna, e per vari motivi una paziente che ha una protesi impiantata potrebbe in futuro richidere un nuovo intervento chirurgico.

I motivi più frequenti sono: 

 

  • Rottura o perdita di integrità: Nel corso del tempo, le protesi mammarie possono rompersi o perdere integrità, specialmente se sono di vecchia data o se sono soggette a danni fisici. Anche se molti impianti mammarie moderni sono progettati per durare a lungo, non sono permanenti e possono richiedere una sostituzione dopo un certo periodo di tempo
  • Complicazioni chirurgiche: In alcuni casi, possono verificarsi complicazioni dopo l’impianto delle protesi mammarie, come l’infezione, il sieroma  e la formazione di capsule cicatriziali eccessivamente rigide intorno all’impianto (contrattura capsulare). Queste complicazioni possono richiedere la rimozione o la sostituzione delle protesi
  • Cambiamenti corporei: Nel corso degli anni, il corpo di una persona può subire cambiamenti significativi a seguito di perdita o aumento di peso, gravidanza o invecchiamento naturale. Questi cambiamenti possono influenzare la forma e le dimensioni del seno, rendendo necessaria l’adeguamento delle protesi mammarie per ottenere risultati estetici ottimali.
  • Miglioramenti tecnologici: Nel settore delle protesi mammarie, vengono costantemente introdotte nuove tecnologie e materiali che possono migliorare l’aspetto e le prestazioni degli impianti. Alcune persone possono scegliere di sostituire le loro protesi per beneficiare di queste innovazioni e ottenere risultati migliori

Il termine ASIA Syndrome deriva dal suo acronimo in inglese, e si riferisce alla sindrome autoimmune/autoinfiammatoria indotta da adiuvante; è un’entità rara in cui si verifica una reazione autoimmune/infiammatoria nei confronti di un “adiuvante” (sostanza estranea all’organismo).

Per definizione, la parola adiuvante si riferisce a una sostanza in grado di aumentare l’attività del sistema immunitario contro un antigene, senza suscitare direttamente una risposta immunitaria. In alcuni casi contiene componenti microbici che stimolano la risposta immunitaria, in altri sono costituiti da oli a effetto immunogeno.

Descritta inizialmente da Shoenfeld e Agmon-Levin nel 2011 – motivo per cui è nota anche come sindrome di Shoenfeld – è un insieme di segni e sintomi che derivano da una risposta immunitaria esagerata agli adiuvanti.

L’incidenza di questa complicanza è difficile da chiarire e nei vari studi condotti si attesta tra lo 0.8% (JANOWSKY) dei pazienti e lo 1.2%  (WATAD).

Cosa fare prima dell’intervento?

E’ sconsigliabile far uso di acido acetil salicilico o di qualsiasi farmaco contenente questo principio attivo nelle due settimane precedenti l’intervento. Farmaci da evitare: Aspirina, Agesal, Aspro, Bufferin, Cemirit, Kilios, Alupir, Vivin C, Viamal, Ascriptin, Alka Seltzer, Neo-Uniplus… Anche reintegratori alimentari possono contenere delle sostanze vietate. Chiedete pure durante la visita se è consigliato sospenderli. In caso un qualsiasi tipo di malessere, febbre, raffreddore insorga durante la settimana precedente l’intervento infomate in maniera tempestiva il nostro TEAM per posticipare e riorganizzare al meglio l’intervento. A tutte le pazienti è consigliato effettuare uno studio di imaging preoperatorio (ecografia/mammografia/RM) per escludere la presenza di patologie pre-esistenti sulle mammelle trattate.

Cosa aspettarsi dopo l’intervento?

Sarete assolutamente autonomi per alzarvi già da qualche ora dopo l’intervento. Sono in genere inseriti dei drenaggi alle mammelle che saranno rimossi in prima o seconda giornata dopo l’intervento. Già nel post-operatorio indosserete un reggiseno di tipo sportivo, senza ferretti, senza coppe preformate e con allacciatura anteriore. Lo indosserete in maniera continuativa per il primo mese dopo l’intervento. Al risveglio è normale sentire un indolenzimento della regione e possono comparire gonfiore e ecchimosi a livello mammario e del torace. Questi tendono a scomparire in una o due settimane.

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