Tunnel Carpale

Scheda

Anestesia

locale/plessica

Durata

20 – 180 minuti

DEGENZA

non richiesta

RITORNO AL SOCIALE

immediato

RITORNO AD ATTIVITA’ SPORTIVE

28 giorni

   

La sindrome del tunnel carpale rappresenta sicuramente la patologia più frequente riscontrata tra i pazienti degli ambulatori di chirurgia della mano.

Questa elevata incidenza della patologia è legata a una predisposizione anatomica a sviluppare questa sindrome.

Il nervo mediano infatti, a livello del polso, attraversa uno stretto canale osteo-fribbroso accompagnato dai tendini dei flessori delle dita. Con gli anni i tessuti che ricoprono i tendini e in alcuni casi i tendini stessi vanno in contro a un progressivo aumento di volume creando quindi uno scompenso tra e dimensioni del tunnel carpale e il suo contenuto e di conseguenza causando un aumento della pressione locale. Alcuni pazienti possono invece sviluppare questa condizione a seguito di traumi/fratture alle ossa del polso.

 

Sintomatologia

Il nervo mediano innerva la superficie laterale del palmo della mano e la superficie palmare delle prime 3 dita (pollice, indice e medio) eil versante laterale del 4° dito (anulare). Inoltre il mediano va a dare innervazione motoria ai muscoli dell’eminenza tenar (muscoli che si trovano alla base del pollice).

La sintomatologia è quindi confinata alla sensibilità prime 4 dita e al movimento alterato del pollice.

Tipicamente nelle fasi iniziali si hanno delle parestesie (sensazioni anormali) come ad esempio la sensazione di formicolio, di addormentamento delle dita che si accentuano durante le ore di riposo notturno.

Molti pazienti si rivolgono a me proprio perchè a causa di queste parestesie hanno risvegli notturni continui.

Progressivamente la sensazione di intorpidimento diventa più costante e iniziano a manifestarsi le alterazioni di movimento a carico del pollice con difficoltà nell’utilizzo di oggetti di piccole dimensioni (abbottonarsi, cucire, tenere una penna o una forchetta) e con caduta di oggetti durante la presa.

 

Diagnosi

Si basa essenzialmente sulla clinica. Oltre alla storia del paziente esistono dei test clinici per valutare la presenza di un alterazione del nervo mediano al polso. Inoltre in casi dubbi ci si più avvalere delle indagini elettro-miografiche ed elttroneurografiche.

 

Terapia

Conservativa: indicata solo se la sintomatologia ha avuto un inizio da meno di un anno, non ci sono alterazioni motorie ed elettromiografiche e soprattutto quando ci sono delle controindicazioni di ordine generale all’intervento chirurgico.
-terapia con antinfiammatori/cortisonici
-immobilizzazione del polso

Chirurgica:
La terapia chirurgica è il trattamento di scelta, consiste nell’apertura del canale carpale. Questo permette quindi al suo contenuto di avere maggiore spazio e di conseguenza abbassa in maniera immediata la pressione locale sul nervo.

L’intervento viene in genere eseguito in anestesia locale o con un blocco del plesso nervoso brachiale con una iniezione di anestetico livello dell’ascella.

Cosa fare prima dell’intervento?

E’ sconsigliabile far uso di acido acetil salicilico o di qualsiasi farmaco contenente questo principio attivo nelle due settimane precedenti l’intervento.  Farmaci da evitare: Aspirina,  Agesal, Aspro, Bufferin, Cemirit, Kilios, Alupir, Vivin C, Viamal, Ascriptin, Alka Seltzer, Neo-Uniplus…

Anche reintegratori alimentari possono contenere delle sostanze vietate. Chiedete pure durante la visita se è consigliato sospenderli.

In caso un qualsiasi tipo di malessere, febbre, raffreddore insorga durante la settimana precedente l’intervento infomate in maniera tempestiva il nostro TEAM per posticipare e riorganizzare al meglio l’intervento.

 

Cosa aspettarsi dopo l’intervento?

Sarete assolutamente autonomi per alzarvi già da qualche ora dopo l’intervento.
La mano trattata avrà una fasciatura elastica che sarà mantenuta fino alla prima medicazione.
Le dita saranno libere dalla medicazione e quindi il paziente potrà usarle da subito.
Sono da evitare comunque attività che richiedano uno sforzo fisico eccessivo con la mano trattata (sollevare pesi, tenere oggetti per lungo tempo).
Al risveglio è normale sentire un indolenzimento della regione del polso. Questo indolenzimento spesso può perdurare per alcune settimane ed è legato alle modifiche alla geometria delle ossa carpali (pillar pain).
La cicatrice potrebbe essere ipersensibile per alcuni mesi dopo l’intervento, ma è una condizione transitoria che regredisce più velocemente con i protocolli di de-sensibilizzazzione consigliati nel post-intervento.

 

Possibili complicanze:

– Persistenza dei sintomi: questo può accadere in caso di patologia inveterata nel tempo, con alterazioni fibrose all’interno del nervo stesso. Questa condizione può richiedere un ulteriore intervento di neurolisi, che ha comunque percentuali di riuscita basse. Ecco perchè consigliamo ai pazienti di non prolungare troppo l’attesa dell’intervento chirurgico. Raramente invece la persistenza dei sintomi potrebbe essere legata a una apertura solo parziale del legamento carpale.

– Ricomparsa dei sintomi: è dovuta alla proliferazione del tessuto fibroso all’interno del canale carpale dopo l’intervento. Anche se non frequente questa condizione è spesso risolta con un reintervento di rimozione di questo tessuto.

– Cicatrice Ipertrofica o cheloidea della via di accesso chirurgico – in genere trattata con infiltrazione di corticosterioidi.

Casi clinici prima e dopo

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