E’ ormai comune pensare di prendere una aereo per effettuare un intervento chirurgico all’estero, con varie motivazioni, personali, economiche o di eccellenze chirurgiche.

 

ASTOI Confindustria Viaggi (Associazione di Categoria dei Tour Operator aderente a Confindustria), ha pubblicato uno studio da cui è stato dedotto che, ogni anno, più di 350.000 italiani decidono di affidarsi a medici e a strutture sanitarie estere per sottoporsi a diverse cure o per trattamenti estetici

Cosa ne penso? 

Oggigiorno, tutto viene descritto come seplice, indolore, senza alcun rischio, si parla di chirurgia “smart”, “fast” facendo pensare al paziente che gli interventi chirurgici vadano presi con leggerezza, senza pensarci troppo, senza la dovuta attenzione. 

Non di rado il paziente pensa di riposarsi e di fare un viaggio a cui “associare” un intervento. 

Credo che questa iper-semplificazione sia sbagliata, le complicanze in chirurgia esistono e non possono essere ignorate, i problemi possono insorgere in fase intra operatoria e post operatoria, e avere una complicanza mentre ci si trova a migliaia di chilometri da casa o peggio avere una complicanza quando si è rientrati in Italia a distanza dal chirurgo che ha eseguito la chirurgia può trasformare un sogno in un incubo. 

 

Perchè gli interventi all’estero costa di meno?  

Beh  tutto dipende da dove vengono eseguiti, se andassimo in America, Australia, Svizzera questa frase sarebbe sbagliata, il costo basso è legato all’esecuzione del trattamento in un paese con un costo della vità minore, con minore tassazione e con minori rischi medico legali per il medico: 

In Italia per esempio un medico arriva ad avere una tassazione del 60% sulla fattura rilasciata al paziente 

Su questo si devono detrarre: 

  • costo di sala operatoria e clinica molto elevato se comparato a paesi in via di sviluppo, dove i requisiti di sicurezza possono essere inferiori 
  • costo del personale (per fare un esempio in Turchia il trapianto dei capelli può essere eseguito da un estetista con la supervisione del medico [quindi un solo medico può arrivare a eseguire in contemporanea fino a 10 trapianti o più]
  • costi dei presidi maggiori (legato alla qualità delle protesi impiantate per fare un esempio)
  • costi assicurativi elevatissimi (a volte 10 volte maggiori rispetto a uno stato in via di sviluppo o che ha delle politiche che supportano il turismo sanitario)
  • costi di aggiornamento 
  • costi di gestione amministrativa 

 

E’ sbagliato o impossibile eseguire un intervento fuori dall’Italia? 

Assolutamente no, all’estero esistono chirurgi eccellenti, che possono effettuare interventi perfetti ma questo non li esenta da complicanze, in generale vi consiglio una semplice regola: se vi operate in un posto ci dovete rimanere almeno 2 settimane, non è possibile pensare di rimanere 2 giorni e tornare in Italia.

Se avete la possibilità di soggiornare in maniera prolungata quindi direi che potete pensare di eseguire questo intervento all’estero, in questo caso dovete ovviamente pianificare anche dei viaggi per i controlli a distanza che in rapporto al tipo di intervento avvengono a cadenza settimanale o mensile. 

 

 Mi permetto quindi di darvi qualche consiglio per evitare di fare errori: 

 

CONSIGLI  PRE INTERVENTO: 

Non vi fidate solo dei social media e non pianificate l’intervento senza aver effettuato una o più visite con il chirurgo che vi opererà.

Evitate i chirurghi che vi dicono che faranno visita e intervento in contemporanea, ne voi ne loro avrete il tempo di valutare le diverse opzioni e ottimizzare il tipo di intervento in rapporto alle vostre richieste/esigenze.

Evitare i chirurghi che non vi visitano prima dell’intervento e delegano la scelta del tipo di chirurgia ai famigerati “beauty planner”.

Per quanto bravo un Beauty planner non è un chirurgo, basa la sua scelta su informazioni poco precise e potrebbe dare un indicazione del tutto errata. 

Inoltre durante la visita dovete pretendere di comunicare in maniera chiara, quindi se non parlate la lingua del chirurgo a cui state affidando la vostra salute procurate un traduttore di fiducia che possa seguirvi durante tutto il percorso. 

Il chirurgo deve rispondere a tutte le vostre domande, assicurarvi che sarà lui personalmente a eseguire il vostro intervento.

Questo è di fondamentale importanza, una medico che ha per esempio100000 followers, che sta sempre attaccato al cellulare per pubblicare storie e contenuti non può anche avere il tempo di operare 2000 pazienti all’anno, il tempo è limitato  e sicuramente in un giorno può arrivare a trattare 10 o 20 pazienti solo delegando gli interventi a suoi assistenti, e quando voi sarete in sala operatoria (dove probabilmente non capirete nella di quello che l’equipe sta dicendo) sarà facile che il vostro intervento venga eseguito da un altro chirurgo, che, seppur bravissimo, non vi ha mai visitato, non ha mai parlato con voi, quindi che non ha idea del tipo di risultato che volevate ottenere. 

 

CONSIGLI PER L’INTERVENTO: 

Prima di scegliere di eseguire un intervento all’estero chiedete con attenzione dove sarà eseguito l’intervento, in che struttura, se si tratta di un ospedale o di un ambulatorio o peggio in un appartamento “adibito” a clinica.

Se ci sono delle protesi pretendete di conoscere la marca e la tipologia prima dell’intervento e ricordate di richiedere tutti i riferimenti in fase di dimissione (cartellino delle protesi). 

Cercate di avere un interprete che rimanga con voi tutto il tempo, in caso di problemi è fondamentale comunicare in maniera corretta e veloce.

 

CONSIGLI PER IL POST INTERVENTO

Se avete intenzione di fare intervento e ritornare in Italia secondo me siete completamente fiori strada, i controlli post intervento sono fondamentali per diagnosticare eventuali complicanze e trattarle in maniera tempestiva. 

 

RINOPLASTICA : ALMENO 10 GIORNI 

ADDITIVA: ALMENO 14 GIORNI

ADDOMINOPLASTICA: ALMENO 14 GIORN 

LIFTING CERVICOFACIALE: ALMENO 14 GIORNI

 

E in questi giorni obbligo è quello di evitare sforzi e rimanere a riposo, quindi inutile pensare di poter fare un viaggio post intervento, si hanno spesso dolori e fastidi e pensare di andare al mare o a fare shopping dopo intervento è un utopia. 

I controlli post intervento sono mensili per almeno  i primi 3 mesi, ovviamente ci sono pazienti che non hanno alcuna complicanze e in cui i controlli si concludono con una stretta di mano, ma quella piccola percentuale che ha una complicanza avrà un esperienza diversa. 

 

PERCHE’ NON SI DEVE PENSARE DI ESEGUIRE I CONTROLLI A DISTANZA? 

Diffidate da quelli che vi prospettano controlli a distanza dopo intervento 

Vi faccio degli esempi comuni: controllo della presenza di liquido (palpatorio o ecografico), dolore persistente, rimozione dei drenaggi, estrusione di punti, infezioni o altro non possono essere trattati a distanza. 

 

E SE DOPO UN INTERVENTO ALL’ESTERO SI HA UNA COMPLICANZA COME COMPORTARSI? 

Inizia spesso una tortura per il paziente che se si è rivolto a un buon chirurgo dovrà comunque prendere un aereo per ritornare a controllo, senza data di ritorno già fissata, quindi con costi non preventivabili.

Quindi immaginate la condizione di sconforto per il paziente con complicanza che spesso dolorante o in condizioni cliniche scadenti deve mettersi su un aereo e rimanere (a sue spese) all’estero per settimane, fino a quando la complicanza non viene risolta. 

Altri pazienti che si sono rivolti alle opzioni LOW COST spesso vengono abbandonati in caso di complicanze, capita spesso di vedere pazienti che hanno una infezione conclamata e in stato di sepsi (quindi impossibilitati a prendere un aereo) si recano in pronto soccorso dove vengono trattati in reparti di malattie infettive o chirurgia generale, con risultati estetici spesso disastrosi a causa del peggiorare dell’infezione nel sito operatorio. 

Al danno si aggiunge la beffa: il paziente non volendo pagare per il trattamento di una complicanza che dovrebbe essere gestita dal chirurgo che ha eseguito il trattamento si rivolge a un reparto convenzionato al sistema sanitario dove il costo del trattamento viene riversato sullo stato italiano che non ha, per quell’intervento, ricevuto alcun tipo di contributo dal punto di vista della tassazione (come avviene per gli interventi eseguiti in Italia). 

 

SE NON SI E’ SODDISFATTI DI UN INTERVENTO ESEGUITO ALL’ESTERO O SE SI VUOLE UN RISARCIMENTO PER UN DANNO SUBITO COSA FARE? 

Non resta che rassegnarsi o investire enormi quantità di denaro per ingaggiare un avvocato con esperienza internazionale disposto a seguire una causa che avrà durata lunghissima all’estero.

In pratica nessuno paziente riesce mai ad avere un rimborso o un risarcimento dopo un intervento eseguito esternamente alla comunità europea. 

Questa assenza di contenzioso (che per il chirurgo è una spesa spesso non trascrurabile) permette ai CHIRURGHI TURISTICI di abbassare il costo degli interventi e al tempo spesso di abbassare la qualità del loro operato

 

 

QUINDI LA DOMANDA E’ SEMPLICE: 

Si risparmia davvero a operarsi all’estero? 

Se tutto va bene sicuramente si, non è possibile in Italia con i costi  e la tassazione attuale competere con un chirurgo che opera in una struttura magari non autorizzata in un paese in via di sviluppo. 

Se qualcosa purtroppo il risparmi non solo scompare ma per poter risolvere la complicanza  si arriva a spendere con i vari interventi correttivi necessari fino a 4-6  volte il costo di un intervento eseguito in elezione e a volte gli esiti cicatriziali rimangono comunque visibili e deturpanti.